LA NOSTRA STORIA.
Non è improprio usare il termine “storia” per raccontare le vicende della famiglia Ginocchio che attraversano tre secoli nel mondo del giocattolo.
Le origini: in Germania.
Tutto inizia nel lontano 1887; in quell’anno, Domenico Ginocchio emigra dalla natia Chiavari
( Genova) e si stabilisce ad Amburgo, in Germania, dove inizia l’attività di vendita di giocattoli.
Se inizialmente i clienti sono esclusivamente dei conterranei , emigrati come lui, che vendono giocattoli nelle fiere e sui mercati, con il passare del tempo, l’offerta di giocattoli va ampliandosi e, ai primi, si aggiungono sempre più numerosi anche molti commercianti tedeschi.
Questa fiorente impresa subisce un rallentamento durante la grande crisi finanziaria del 1929, che devasta l’intera economia tedesca; tuttavia, negli anni successivi, Domenico, (allora coadiuvato dai tre figli che subentrano dopo la sua dipartita), ricomincia con tenacia l’attività, tanto che, nel 1943, arriva a rappresentare una delle più importanti realtà nel settore dell’ingrosso giocattoli dell’intera Germania.
Quell’anno segna purtroppo anche la fine dell’ Azienda .
Amburgo è oggetto di ripetuti attacchi aerei angloamericani e , nella notte tra il 24 e il 25 Luglio, le bombe distruggono tutto quanto era stato costruito in 50 anni di duro lavoro; i membri della famiglia Ginocchio non subiscono lutti : infatti, per un caso fortuito , quella notte non rimangono sotto le macerie delle proprie abitazioni perché, al momento del bombardamento , si trovano tutti ad un ricevimento presso l’ambasciata italiana. In quel tragico giorno tutto va distrutto: case magazzini, automezzi … Di quel periodo sono rimasti solo i ricordi: ogni documento fotografico divorato dal fuoco delle bombe.
A seguito di questi eventi, uno dei tre figli, Vittorio, decide di ritornare in Italia; gli altri due fratelli rimasti in Germania, finito il conflitto, ricominciano l’attività ad Amburgo .
Il nuovo inizio in Italia.
Al termine del periodo bellico, nel Settembre del 1945, Vittorio Ginocchio, forte dell’esperienza maturata in Germania. e coadiuvato dai suoi due figli (Mario ed Enrico), apre a Genova un ingrosso di giocattoli . I primi piccoli accorgimenti che hanno aiutato la ripartenza sono stati l’allestimento di belle sale campionarie (usanza allora diffusa in Germania ma meno in Italia) e l’aver inserito per primi la voce “ Giocattoli” sulle Pagine gialle per la città di Genova e provincia .
I primi viaggi in Estremo Oriente. A partire dal 1958 la gestione dell’ingrosso viene affiancata da una attività d’ importazione dall’Estremo Oriente. Inizialmente i Paesi fornitori sono il Giappone ed Hong Kong, ai quali si aggiungono presto Taiwan, Corea del Sud e Repubblica Popolare Cinese.
I primi viaggi in Estremo Oriente sono “avventurosi”.
Nel Giappone di quegli anni, pochissimi parlano l’inglese e perciò è molto difficile orientarsi nelle città , anche perché le strade non sono contrassegnate con un nome ( realtà ancora presente oggi in molte parti della Cina) .
Mario Ginocchio partecipa ad una delle prime “Canton Fair “, la più importante Manifestazione Fieristica di esportazione di prodotti cinesi, arrivata oggi all’edizione numero 126.
I racconti di quei primi viaggi nella cosiddetta Cina di Mao, contrastano con la realtà di oggi.
Allora, prima di entrare in Cina , alla frontiera si devono lasciare in Dogana il passaporto, la catenina d’oro, l’orologio … Gli operatori economici occidentali, vengono fatti salire su di un treno ( adibito solo per loro) che impiega un’intera giornata per andare da Hong Kong a Guanzhou ( oggi la stessa tratta si fa in meno di 2 ore, con treni ad alta velocità!). . Durante il percorso, ad ogni stazione, i passeggeri vengono fatti scendere dal treno e ricevono un saluto di benvenuto: una volta la banda musicale locale, un’altra un reparto di soldati che fa il saluto militare , un’altra ancora una scolaresca che intrattiene i viaggiatori con balli e canti e agitando nell’aria dei fiori.
Arrivati a Canton, vi sono solo due alberghi per stranieri ( il Tung Fang Hotel e il China Hotel, ancora oggi esistenti, anche se ovviamente rinnovati) Uno occupato dai soli uomini di affari giapponesi; l’altro destinato agli operatori commerciali provenienti dal resto del mondo.
Alla reception, i clienti vengono suddivisi nelle varie stanze, a discrezione dei gestori dell’albergo; così capita di dover dividere la camera con stranieri provenienti da paesi lontani e naturalmente mai incontrati fino a quel momento; all’esterno, davanti alla porta della camera staziona una guardia armata e , in Fiera, non è raro che una guardia in divisa ascolti i colloqui tra stranieri e i responsabili delle Cooperaton ( enti pubblici, preposti all’export in via esclusiva).
Questo è il passato: oggi Canton è una città moderna e dinamica, con grattacieli, metropolitana , un imponente traffico di voli nazionali ed internazionali, collegamenti ferroviari ad alta velocità…e tanto altro.
La specializzazione nella sola importazione.
A partire dal 1971 l’ingrosso cessa e rimane operativa la sola attività di importazione.
Pochi anni dopo (1974), solo uno dei figli, Mario, sceglie di portare avanti la “tradizione” di famiglia nel mondo del giocattolo. La società prende il nome di Givi-Ginocchio (dove Givi sta per Ginocchio Vittorio, nome del padre). All’epoca, gli uffici sono nel centro di Genova, mentre il deposito merci è in periferia.
Dal 1986 al 1989, l’attività lavorativa, sia amministrativa che di movimentazione merci, viene riunita a San Quirico , Genova.